Jon Lee Anderson, "Che. Una vita rivoluzionaria", Baldini & Castoldi, 16 febbraio 2001
Nel gennaio del ’52 partì con l’amico Alberto per un viaggio nel continente latino-americano. A maggio, ormai senza soldi, mangiavano quando trovavano "un candidato": parlando con esagerato accento argentino incuriosivano un malcapitato, poi raccontavano che erano in viaggio, e che proprio quel giorno era il primo anniversario della loro partenza
Nel gennaio del ’52 partì con l’amico Alberto per un viaggio nel continente latino-americano. A maggio, ormai senza soldi, mangiavano quando trovavano "un candidato": parlando con esagerato accento argentino incuriosivano un malcapitato, poi raccontavano che erano in viaggio, e che proprio quel giorno era il primo anniversario della loro partenza. Alberto diceva: «Peccato essere in queste condizioni e non poter festeggiare...». Il "candidato" offriva da bere. Ernesto, dopo il primo bicchiere, si rifiutava di continuare. Sotto mille insistenze, con vergogna, diceva che in "Argentina siamo abituati a mangiare qualcosa quando beviamo». E il "candidato" pagava. Durante quel viaggio lavorarono in un lebbrosario e fecero gli allenatori di calcio a Leticia, in Colombia.