Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  febbraio 16 Venerdì calendario

Un gruppo di ricercatori dell’ospedale San Raffaele di Milano, guidati dal professor Marco Battaglia, ha individuato il meccanismo biologico da cui nascono le crisi di panico, di cui soffre il due per cento degli italiani

Un gruppo di ricercatori dell’ospedale San Raffaele di Milano, guidati dal professor Marco Battaglia, ha individuato il meccanismo biologico da cui nascono le crisi di panico, di cui soffre il due per cento degli italiani. Una delle cause scatenanti sarebbe l’eccessiva quantità di anidride carbonica nell’aria che respiriamo (ad esempio in aereo o in luoghi affollati), che determinerebbe una condizione di «fame d’aria». I soggetti normali reagiscono aumentando la frequenza respiratoria; chi soffre di crisi di panico, invece, risponde esageratamente, avvertendo un senso di soffocamento. Le crisi sarebbero conseguenza del cattivo funzionamento del midollo allungato, una regione alla base del cervello, che nei soggetti malati diventa troppo sensibile all’anidride carbonica. Sapendo questo, sarebbe possibile curare il disturbo con un farmaco, già in uso nella cura del morbo di Parkinson, che disattiverebbe momentaneamente i recettori del midollo spinale, che in pratica, non si accorgerebero della presenza di anidride carbonica nell’aria.