Maria Rosaria Spadaccino sul Corriere della Sera a pagina 49., 17 febbraio 2001
Alla discoteca "Gilda" di via Mario de’ Fiori, a Roma, i buttafuori effettuano un’accurata selezione dei giovanissimi in fila per entrare: solo chi indossa scarpe, giubbotti e magliette di un certo tipo oltrepassa la barriera e può partecipare al pomeriggio-dance dedicato agli adolescenti (dalle 16
Alla discoteca "Gilda" di via Mario de’ Fiori, a Roma, i buttafuori effettuano un’accurata selezione dei giovanissimi in fila per entrare: solo chi indossa scarpe, giubbotti e magliette di un certo tipo oltrepassa la barriera e può partecipare al pomeriggio-dance dedicato agli adolescenti (dalle 16.30 alle 19). «Bisogna essere vestiti pariolini - spiegano i ragazzi - All’ingresso controllano marche di felpe, giacche, cappelli e scarpe». Giulia, 13 anni, è in grado di fornire un elenco dettagliato dell’abbigliamento gradito: «Vanno bene la Crazy Duck (anche se è un po’ in decadenza), maglie e camicie Fred Perry e Ralph Lauren, scarpe di Prada, occhiali di Gucci, abiti di Brandy, Smile, Sub Dued». Si rischia di restare fuori «con le felpe Pickwick, Energy, Diesel e Onix». A rischio anche chi indossa scarpe alte e con zeppa e chi ha i capelli colorati, a doppio taglio o con troppa gelatina: inutile cercare di nasconderli sotto il cappello, il buttafori lo alza e controlla la capigliatura. Si dichiara all’oscuro dei fatti il proprietario del locale, Giancarlo Bornigia, che tramite l’ufficio stampa risponde così:«Non ci occupiamo direttamente del Gilda Young, è affidato a organizzazioni esterne, non sappiamo nulla della selezione».