19 febbraio 2001
Grani Olga. Di anni 51, nata a Palermo, sposata e separata, tre figli grandi, domestica a servizio presso la famiglia Guerra di Albizzate (Varese)
Grani Olga. Di anni 51, nata a Palermo, sposata e separata, tre figli grandi, domestica a servizio presso la famiglia Guerra di Albizzate (Varese). Sabato 26 luglio il figlio dei Guerra, Francesco di anni 18, si offrì di accompagnarla alla posta a ritirare il vaglia degli alimenti (mezzo milione). Qui giunti e parcheggiata la Toyota del giovane, Francesco andò al bar a prendere un caffè, la Grani entrò negli uffici, incassò, uscì e tornò alla macchina, dove prese posto sul sedile di destra. In quel momento un uomo le venne addosso brandendo un’ascia da boscaiolo, diede con quella dei colpi tremendi sul finestrino e ruppe il vetro, infilò dentro una mano e aprì la portiera, trascinò la donna sull’asfalto e continuò a colpirla senza sosta, al capo e sulle palme delle mani che lei protendeva invano per proteggersi. Quando l’ebbe colpita alla giugulare e vista morta, smise. Costui era il marito, Salvatore Del Monte, di anni 51, nato a Castel di Tusa in provincia di Messina ed emigrato poi, per far l’operaio. Aveva sposato la Grani appena diciannovenne e per tutta la vita l’aveva picchiata e maltrattata. E però non s’aspettava, cinque anni fa, che lei lo lasciasse. Di qui orgoglio ferito, gelosie, solitudine e quell’angoscia che prende gli uomini quando non s’aspettano che le loro donne possano piantarli. Andò da Mengacci (programma Perdonami ) a implorarla di ritornare. Ma invano. Dopo il delitto, scappò su una Cinquecento, andò a casa, salì sull’altra sua macchina, un’Alfa 33, e fuggì al paese in Sicilia senza farsi prendere dai carabinieri che lo cercavano. Ma in Sicilia i parenti gli parlarono e gli mostrarono la debolezza della sua situazione. Egli allora spontaneamente si consegnò.