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 2001  febbraio 19 Lunedì calendario

Nella primavera del 1920, Elisabeth Van Rysselberghe comunicò a suo padre, il pittore belga Théo, l’intenzione di avere un bambino fuori del matrimonio

Nella primavera del 1920, Elisabeth Van Rysselberghe comunicò a suo padre, il pittore belga Théo, l’intenzione di avere un bambino fuori del matrimonio. La reazione del padre fu di «biasimo e tristezza», la figlia decise di far tutto in segreto. Come padre del nascituro si era pensato al giovane Marc Allegret, grande amore di Gide fin dal 1916. A un certo punto, tra Marc ed Elisabeth era scoppiata una breve passione. «Ma nel pieno della guerra, di ritorno dal funerale di un amico poeta, Gide ebbe un improvviso desiderio di vita. Era con gli amici in treno, e, non osando parlare, scrisse un biglietto a Elisabeth: "Amerò d’amore una donna sola", e pensava alla moglie Madeleine, "e provo desiderio solo per i ragazzi molto giovani. Ma non mi rassegno a vederti senza figli, e a non averne io". Il progetto trovò compimento nel luglio del ’22, nella solitudine mattutina di una domenica in riva al mare». Gide era indeciso: pensava di parlare a Théo o alla moglie, poi ci ripensava. In particolare si preoccupava di Madeleine: la amava di puro amore (infatti il loro era un matrimonio bianco) e non voleva assolutamente che sapesse. «Non preoccuparti - lo rassicurò un amico - con i tuoi gusti sessuali, nessuno penserà a te». La madre di Elisabeth, un metro e cinquantadue di altezza e un carattere piuttosto deciso (la chiamavano "la petite dame") conveniva con le amiche sul fatto che il matrimonio fosse un’istituzione superata, utile nella forma capitalistica della società ma interessante più per l’uomo che per la donna. Gide le dava ragione: "Il regno dell’uomo è passato". Ma quando nacque una femmina, fu inconsolabile.