Il Giorno del 20/2/2001 a pagina 20; anche La Stampa del 20/2/2001 a pagina 8., 20 febbraio 2001
La più grande rivolta carceraria della storia si è svolta nello Stato di San Paolo, in Brasile. Ha avuto inizio domenica 18 febbraio a mezzogiorno, è finita dopo 24 ore di trattative
La più grande rivolta carceraria della storia si è svolta nello Stato di San Paolo, in Brasile. Ha avuto inizio domenica 18 febbraio a mezzogiorno, è finita dopo 24 ore di trattative. Coinvolti 29 carceri, 25 mila detenuti e 7 mila ostaggi (tutti liberati). Negli scontri tra fazioni rivali sono morti 15 detenuti (cinque loro compagni, mostrando coltelli insanguinati, si sono assunti la responsabilità degli omicidi, forse coprono qualche capo). I detenuti erano in comunicazione tra loro via telefono cellulare, alcuni hanno rilasciato interviste agli show della domenica pomeriggio con ottimi risultati d’ascolto, per fare avere un cellulare a un detenuto basta pagare 300 Reais (circa 300mila lire) al secondino. La sommossa è stata decisa dai capi del Pcc (Primo Comando della Capitale, organizzazione nata nel ’93, ha circa 8 mila uomini armati e controlla oltre il 10% dei 62 mila detenuti di San Paolo), volevano bloccare il trasferimento di loro nove uomini dal penitenziario del Carandirù (il più grande dell’America Latina) verso carceri fuori mano. Quando i detenuti già stavano liberando gli ostaggi, 80 donne fra madri mogli e fidanzate dei ribelli sono rimaste nel Carandirù per scongiurare blitz delle squadre speciali (nel ’92 una rissa tra bande rivali nello stesso carcere finì con l’intervento delle teste di cuoio che uccisero 111 rivoltosi).