Alain Vircondelet su Avvenire del 20/2/2001 a pagina 22., 20 febbraio 2001
«Nulla è più lontano dal surrealismo della mia pittura. Io diffido delle sregolatezze di questa scuola, così come diffido della psicoanalisi
«Nulla è più lontano dal surrealismo della mia pittura. Io diffido delle sregolatezze di questa scuola, così come diffido della psicoanalisi. Dipingere è un atto diverso, che ha altre esigenze. Dipingere e pregare sono una cosa sola. Io non ho mai concepito la pittura in modo diverso da un atto religioso. Un rituale che ha bisogno della preghiera e poi del silenzio. Mi capita spessissimo di non dipingere, quando sono nel mio studio. Basta, prima, sedersi di fronte alla tela, contemplarla, accarezzarla con la mano, e questa è un’altra maniera di dipingere, di procedere. Dipingere significa raggiungere, procedere e conquistare. Passare attraverso dei segreti, tradurre ciò che è ancora oscuro, non cercare di dare interpretazioni. Il punto è questo: spesso il pittore stesso non sa perché» (il pittore Balthazar Klossowski de Rola, in arte Balthus, scomparso il 18 febbraio scorso all’età di 93 anni).