21 febbraio 2001
Sgriccia Dina, di anni 77, separata da dieci anni, sola, depressa, scontrosa, povera, la stessa vestaglietta sempre indosso, ogni tanto parla da sola, convinta d’avere ”un brutto male” ma il risveglio all’alba in un bagno di sudore e il dimagrimento sono invece sintomi di grave depressione
Sgriccia Dina, di anni 77, separata da dieci anni, sola, depressa, scontrosa, povera, la stessa vestaglietta sempre indosso, ogni tanto parla da sola, convinta d’avere ”un brutto male” ma il risveglio all’alba in un bagno di sudore e il dimagrimento sono invece sintomi di grave depressione. Alle otto della mattina di lunedì 11 agosto è ormai in piedi da ore, avvicina una sedia bianca al balcone del suo appartamento al quarto piano di via Cesare Laurenti numero 40, ad Ostia (Roma) e si butta di sotto. Si schianta su una veranda dove la trovano gli inquilini dell’appartamento al piano terra usciti con l’impressione che sia caduto un vaso. Ha lasciato un biglietto con cui si scusa, parla del suo male e dice di non sopportare più la solitudine.