Paola Pisa su Il Messaggero del 21/2/2001 a pagina 31; anche sul Corriere della Sera del 22/2/2001 a pagina 6., 21 febbraio 2001
Nella gerarchia delle vesti clericali, il rosso porpora, colore della cappa cardinalizia, vale più del violaceo, che distingue i vescovi, e meno del bianco, prerogativa dei papi
Nella gerarchia delle vesti clericali, il rosso porpora, colore della cappa cardinalizia, vale più del violaceo, che distingue i vescovi, e meno del bianco, prerogativa dei papi. L’abito talare dei cardinali è in drill di lana, lungo fino alla caviglia, allacciato davanti da decine di bottoncini in filo di seta e accompagnato da una mantellina (la "mozzetta") rossa (costo: fino a un milione e 800 mila lire). Sotto la mozzetta c’è il rocchetto, sopravveste bianca che può essere ricamata o coperta di pizzi anche antichi (da 300 mila lire a un milione). C’è poi un cordone di seta rosso e oro per sostenere la croce sul petto (dalle 70 alle 120 mila lire). La fascia alla vita, alta 15 centimetri, vuole tre-quattro metri di seta moirè, scende in due lembi e si chiude con due gancetti (300 mila lire). Le scarpe (prive di fiocchi e fibbie) sono nere, con lacci o a mocassino, le calze rosse o d’altro colore. Qualcuno sotto la talare porta i pantaloni. In testa i cardinali mettono lo zucchetto o papalina e la berretta, un tricorno rosso come la veste (100 mila lire). Il costo del guardaroba supera i cinque milioni se si aggiunge una veste talare nera filettata di rosso (quella dei vescovi è bordata di viola). Prima del Concilio, i principi della Chiesa indossavano il galero, un grande cappello rosso a falde larghe ornato di fiocchi dorati; per le occasioni importanti c’erano il cappello da gala in castoro e quello da "mezzagala", la mantella in pelliccia d’ermellino (fatta con almeno 70 capi), la "cappa magna" con strascico (31 metri, abolito da Pio XII), il mantello "per uscita" rosso o viola a seconda del tempo liturgico, sottana e mantellina color porpora con guarnizioni e fodera nera.