21 febbraio 2001
Mario Deaglio, sulla ”Stampa” di mercoledì 6 agosto, ha proposto di anticipare le decisioni relative all’Euro - quelle che dovrebbero essere prese la prossima primavera - fissando subito la parità delle monete con la moneta unica e stilando contestualmente la lista dei paesi ammessi al nuovo sistema
Mario Deaglio, sulla ”Stampa” di mercoledì 6 agosto, ha proposto di anticipare le decisioni relative all’Euro - quelle che dovrebbero essere prese la prossima primavera - fissando subito la parità delle monete con la moneta unica e stilando contestualmente la lista dei paesi ammessi al nuovo sistema. Si raggiungerebbero in questo modo due scopi: primo, si stroncherebbe sul nascere la speculazione sul mercato dei cambi, destinata a farsi sempre più tumultuosa; secondo, si ribadirebbe - di fronte alle Banche centrali e specialmente alla Bundesbank - che la decisione relativa alla moneta unica e all’applicazione del Trattato di Maastricht è politica e non economica, spetta ai governi e non alle banche centrali. Il ministro del Tesoro Ciampi, intervistato il giorno dopo da Massimo Giannini sempre sulla ”Stampa”, s’è detto favorevole all’anticipo: «Oggi come oggi la procedura di Maastricht prevede che la valutazione inizi ai primi di marzo e finisca a fine maggio. una procedura effettivamente complessa, lunga e troppo articolata. Questo preoccupa noi, come preoccupa tutti i nostri partner che vedono nei mesi che ci separano da quel momento il pericolo di possibili turbolenze valutarie. Quindi è chiaro che, se un giorno si arrivasse a discutere di una possibile accelerazione del processo decisionale sull’Euro, l’Italia non solo non solleverebbe obiezioni, ma ne comprenderebbe e ne condividerebbe le ragioni». Anche Prodi ha fatto sapere di essere favorevole, mentre contro si sono pronunciati per ora l’economista Paul Samuelson, Antonio Martino e l’Istituto economico tedesco Ifw (’la Repubblica”, 8/8/97). di sicuro sfavorevole la Bundesbank, fondamentalmente contraria alla moneta unica e che potrebbe alzare il tasso di sconto con la scusa del dollaro troppo forte ma con l’obiettivo non dichiarato di sabotare Maastricht. Mentre, secondo Carlo Pelanda (’Il Giornale”, 9/8/97) «Kohl sta certamente pensando a un blitz anticipativo sull’Euro prima che la situazione si eroda». Secondo Alfredo Recanatesi (’La Stampa”, 9/8/97), Kohl potrebbe tentare di giocarsi il tutto per tutto sull’anticipo per arrivare alle elezioni del settembre 1998 (dove al momento pare perdente) con «un’iniziativa politica forte». Un momento nel quale si discuterà ufficialmente dell’anticipo c’è: primo ministro e ministro delle Finanze lussemburghesi hanno detto lo scorso giugno che intendono qualificare la loro presidenza dell’Unione europea mettendo sul tavolo il prossimo novembre proprio la questione dei tempi di Maastricht.