22 febbraio 2001
Parenti Maurizio e Scotto Laura, di anni 42 e 34. Lui faceva il rappresentante di videogiochi da bar, lei la commessa in una boutique del centro di Genova
Parenti Maurizio e Scotto Laura, di anni 42 e 34. Lui faceva il rappresentante di videogiochi da bar, lei la commessa in una boutique del centro di Genova. Sono stati trovati cadaveri sul loro letto: lei col capo poggiato sul cuscino, la canottiera tirata su, i seni scoperti con due fori di proiettile su quello sinistro, e sotto nuda; lui rovesciato con i piedi vicino alla testa di lei, i calzini neri, le gambe nude, le mutande, il maglione con sopra il giubbotto di pelle. Aveva i polsi bloccati da manette nere, una striscia di nastro adesivo sulla bocca e intorno alle caviglie. Ucciso con un solo colpo alla tempia destra, sparato da una pistola di piccolo calibro, silenziosa, molto precisa, professionale (a tamburo, non lascia bossoli). I pantaloni dell’uomo stavano sul soppalco, dall’altro lato dell’appartamento, davanti alla cassaforte. La cassaforte era aperta e vuota, senza più la sua collezione di Rolex d’oro di lui, spariti anche i gioielli e i contanti (diversi milioni). Tuttavia, secondo gli inquirenti, gli assassini non sono semplici rapinatori: dai cassetti della casa mancano anche certi taccuini e certi quaderni. Maurizio, una volta, fu denunciato per una faccenda di gioco d’azzardo. C’entra? Il fatto che commerciasse in videogiochi giustifica sospetti sul mondo delle scommesse clandestine? L’ultima volta l’hanno visto al ”King’s bar”: ha chiesto molte monetine e ha telefonato da una cabina che stava dall’altra parte della strada, nonostante nel locale ci fosse un apparecchio. I due vivevano forse al di sopra dei loro mezzi: Bmw, locali, appartamento (però di 80 metri quadri) in pieno centro. Alla domestica era stato vietato di presentarsi prima di mezzogionro, dato che fino a quell’ora lui dormiva. Erano appena tornati dal viaggio di nozze. Gran folla ai funerali, con la polizia che ha filmato i molti malavitosi presenti. Il fratello di lei, biondo aitante, ha insultato e aggredito i fotografi e poi, con l’aiuto di altri quattro o cinque energumeni, pesato un cameraman di Mediaset. In Genova, piazza Cavour 13, quarto piano, tra le due di notte di giovedì 23 e l’alba di venerdì 24 ottobre.