Stefano Di Michele su Sette del 22/2/2001 alle pagine 32-36., 22 febbraio 2001
I Democratici di Sinistra hanno scelto spesso come colonna sonora "La storia" di Francesco De Gregori (l’Ulivo di Prodi per le politiche del ’96 scelse invece "La canzone popolare" di Ivano Fossati)
I Democratici di Sinistra hanno scelto spesso come colonna sonora "La storia" di Francesco De Gregori (l’Ulivo di Prodi per le politiche del ’96 scelse invece "La canzone popolare" di Ivano Fossati). Elena Montecchi, sottosegretaria diesse alla presidenza del Consiglio, vorrebbe che il suo partito adottasse "Imagine" di John Lennon, alla quale però affiancherebbe «un rap divertente, perché per far politica c’è anche bisogno di divertirsi, di essere ottimisti». Propende per "Imagine" anche il dipietrista Elio Veltri, che vanta sulla canzone un diritto di prelazione: «E’ già stata la colonna sonora della segreteria telefonica della sede dell’Italia dei Valori». L’ex calciatore juventino Massimo Mauro, deputato diesse, preferirebbe «una canzone di Claudio Lolli, "Ho visto anche degli zingari felici"». L’onorevole Gloria Buffo, dello stesso partito, voterebbe per un testo di Patti Smith o Bruce Springsteen; Fabio Mussi apprezza un testo di Battiato, «cerco un centro di gravità permanente, che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente», perché «è un elogio della stabilità: il massimo per un partito». Per motivi diversi, la canzone di Battiato piace anche a Riccardo Pedrizzi, di Alleanza Nazionale: «Si sente che Battiato ha letto René Guénon. Pure un’altra sua canzone, "L’era del cinghiale bianco", è ispirata allo stesso pensiero».