22 febbraio 2001
mattina piena, possibile che nessuno li abbia visti o abbia sentito le grida. Nella piazza, là dov’è parcheggiata la Panda, ci sono le solite bancarelle del sabato: abiti da quattro soldi, jeans falsi, oggetti per la casa, attrezzi per la campagna
mattina piena, possibile che nessuno li abbia visti o abbia sentito le grida. Nella piazza, là dov’è parcheggiata la Panda, ci sono le solite bancarelle del sabato: abiti da quattro soldi, jeans falsi, oggetti per la casa, attrezzi per la campagna. Piove e c’è più confusione del solito. I due caricano il sacco nel bagagliaio e partono. Attraversano il centro di Cicciano, tagliano verso la statale 7(la Napoli-Avellino), girano per via Trivio, prendono una strada sterrata, arrivano a Comiziano nel noccioleto del vecchio. A qualche decina di metri rombano le automobili che percorrono la Napoli-Bari, vicino c’è la cava abusiva di sabbia di Campocavallo. Il vecchio scende, si carica il sacco sulle spalle, lo sistema sotto alcune fascine tagliate di fresco. Sembra un qualunque contadino al lavoro nel proprio fondo. Finito tutto, risale in macchina e se ne va a casa di Sommese a pranzare con pasta, carne, frutta, vino. Alle cinque, quando è già buio, i tre tornano nel noccioleto. Tirano fuori il sacco, estraggono i pezzi, li sminuzzano con una mannaia, ammucchiano le fascine, vi buttano dentro i libri ed i quaderni di scuola, gettano lo zaino in una discarica lì vicino, staccano dai pantaloni di Silvestro la chiusura lampo e dal giubbotto i bottoni di metallo (il fuoco non li avrebbe distrutti) versano la benzina, accendono. Lasciano bruciare per due ore, dopo spargono la cenere tutt’attorno usando una vanga. Il lunedì successivo Allocca ha giocato sulla ruota di Napoli il terno 5, 9 e 79 (’la mano”, ”i carabinieri” e – ’o mariuolo”). Ha preso un ambo, e con l’ambo quarantamila lire.