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 2001  febbraio 22 Giovedì calendario

Vejko Luljeta. Laureanda in architettura di Durazzo (Albania) e disegnatrice di planimetrie per un geometra di quella città, da giugno in Italia, dove era giunta clandestina a bordo di un gommone

Vejko Luljeta. Laureanda in architettura di Durazzo (Albania) e disegnatrice di planimetrie per un geometra di quella città, da giugno in Italia, dove era giunta clandestina a bordo di un gommone. Batteva a Torino, lungo corso Vercelli. Minuta, bionda, di anni 25. Tutti i pomeriggi in via Breglio, dove girava tenendo al guinzaglio un barboncino bianco di nome Bardhi. Molti apprezzamenti da parte dei vicini di via Bibiana 66 (appartamentino di due camere e cucina al quarto piano): «Faceva quella vita, però quando rientrava alle tre di notte si levava le scarpe e camminava in punta di piedi per non svegliarci». Ammazzata giovedì 14 novembre da Domenico Fazzolari, di anni 26, piastrellista, nato a Gioiosa Jonica ed emigrato a Oulx (To) in via Bardonecchia 11. Appartatisi in macchina e non essendo lui riuscito a combinare niente, lei l’aveva preso in giro con questa frase: «Prova con un’aragosta, vedrai che ci riesci». Le trentadue coltellate la raggiunsero sul collo, sul torace, sui seni, sull’addome, sulle braccia, sulle gambe, sulle palme delle mani. L’assassino la scaricò poi tra le siepi del Villaretto, a cinquecento metri dal bivio per la Falchera, in una piazzola piena di fazzoletti di carta e preservativi. Il cronista Angelo Conti, de ”La Stampa”, nota che essa deve aver esalato l’ultimo respiro fissando la luna piena. Lo sciagurato Fazzolari, dopo essersi consegnato ai carabinieri, disse che sentiva per lei qualcosa e che l’andava a cercare di continuo.