Giorgio Calcagno su La Stampa del 22/2/2001 a pagina 23., 22 febbraio 2001
Primo Levi, studente di seconda liceo, così svillaneggiava il suo professore d’italiano Cesare Pavese nel giornalino scolastico "D’Azeglio sotto spirito": «A Pavese - che con tutte le forze del suo - gracile corpo - la pubblicazione di questo Numero Unico - osteggiava - i redattori - per la pubblicità inavvertitamente da lui - donata - all’ammirazione de’ posteri - additandolo - riconoscenti»
Primo Levi, studente di seconda liceo, così svillaneggiava il suo professore d’italiano Cesare Pavese nel giornalino scolastico "D’Azeglio sotto spirito": «A Pavese - che con tutte le forze del suo - gracile corpo - la pubblicazione di questo Numero Unico - osteggiava - i redattori - per la pubblicità inavvertitamente da lui - donata - all’ammirazione de’ posteri - additandolo - riconoscenti». Versi da una filastrocca del liceale Primo Levi intitolata "Voi non sapete studiare!": «Non studiate botanica sui testi, / (sian pure i lieti testi del Vaccari): / Correte i campi liberi e fecondi / e compilate poderosi erbari». Altre due quartine: «Pedalai con vigore verso i campi / ove soffian dal mare i maestrali: / oh, tuffarsi fra verdi cormofite, / tuberi e ricettacoli floreali! / Avrei colto la truce darlingtonia, / o il tarassaco astuto co’ suoi pappi; / o la cuscuta vile, che s’attorce / attorno all’altre piante, a cavatappi». Conclusione: «Il dì dopo di scienze feci un fiasco: / povera e nuda vai biologia».