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 2001  febbraio 23 Venerdì calendario

Alberio Maria Catena, di anni 44, originaria di Catania. Infermiera ausiliaria alla casa di riposo di Stezzano (Bergamo)

Alberio Maria Catena, di anni 44, originaria di Catania. Infermiera ausiliaria alla casa di riposo di Stezzano (Bergamo). Un anno fa si separò dal marito Umberto Dolci, camionista. Lasciò allora la sua casa di Brembate di sopra e si trasferì con la figlia diciannovenne nel comune di Almenno San Salvatore. Nonostante il marito le passasse qualcosa, i soldi non le bastavano. Perciò ogni tanto, in cambio di mezzo milione, andava a dormire con qualche uomo. Uno di questi, Armando Spinelli, 35 anni, muratore di Nembro, la chiamò intorno al dieci di dicembre e la incontrò poi domenica pomeriggio all’Hotel Valle d’Oro d’Albino, in Val Seriana. I due erano già stati insieme qualche volta: arrivarono, chiesero la camera 13, ordinarono un toast, una birra e mezza minerale e salirono su. A letto fecero il gioco dell’Impero dei sensi: lei sdraiata sotto e lui sopra che le stringe i fuseaux intorno al collo. Lo facevano, lui stringeva stringeva, lei rantolava e si dibatteva per il piacere e a un certo punto lei cominciò ad annaspare con le braccia e le gambe non per il godimento ma perché il laccio era troppo stretto la stava soffocando. L’altro da sopra era così su di giri che non lo capì. Dopo, i carabinieri lo identificarono per via dei tabulati del cellulare della morta, da dove si poteva risalire a chi l’aveva chiamata. I carabinieri lo convocarono e Armando credette di farla franca non presentandosi. Lo fermarono tuttavia due giorni dopo per strada e lo portarono alla tenenza per interrogarlo. Qui il poveretto scoppiò in lacrime e disse che era stata lei a chiedergli di giocare a quel modo. Il magistrato ha incriminato anche l’albergatrice della Val Seriana che, tentando di coprire i suoi clienti, non ha raccontato il fatto nel modo giusto. Maria Catena è stata sepolta giovedì nel cimitero di Mazzoleni.