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 2001  febbraio 23 Venerdì calendario

Brucato Angelo, di anni 50, operaio alla Tnt di None (Torino), ma abitante in un cascinale a mezza strada tra Piscina e Pinerolo, in vicolo San Michele

Brucato Angelo, di anni 50, operaio alla Tnt di None (Torino), ma abitante in un cascinale a mezza strada tra Piscina e Pinerolo, in vicolo San Michele. Sei mesi fa al suocero di Brucato, Gandolfo La Placa di anni 82, morì la moglie. L’operaio, impietosito dalla sua solitudine, lo prese in casa. Il vecchio, però, era incattivito: alla cresima della nipote Mirella fece sparire per dispetto la macchina fotografica, risultò poi che dalla foto di famiglia che teneva nel portafoglio erano stati tagliati via i figli. Due volte se n’era anche andato, per tornarsene nella sua vecchia abitazione e la figlia e il marito l’avevano sempre riportato indietro. Infine, sabato 13 dicembre, Brucato era di turno in fabbrica la mattina alle cinque. Andò al lavoro e al ritorno, dopo mangiato, si mise a sonnecchiare sul divano del salotto. Il suocero lo vide che dormiva e lo prese ad accettate in testa. Undici accettate, che gli fracassarono il cranio. La moglie, Giuseppina La Placa di anni 48, dipendente di un’impresa di pulizie, tornò a casa alle sette e mezza di sera, lo chiamò e nessuno le rispose, andò in cucina e non c’era, poi in salotto e lo vide sdraiato per terra, il maglione marrone tirato su, schizzi sui muri e tanti fogli di carta insanguinati per terra. Si girò e vide il padre, il quale fino a quel momento l’aveva seguita senza parlare. Il padre mormorò che nel comò della camera da letto c’erano due cassetti aperti, e disse che di sicuro erano stati i ladri. La polizia ricostruì poi che il vecchio, dopo il delitto, era andato regolarmente al bar a bere. La figlia verso le sette di sera era passata a prenderlo e l’aveva visto strano. Stava zitto, non riusciva quasi a camminare e per montare in macchina ci aveva messo cinque minuti. La polizia gli trovò delle macchie sull’orlo del gilè. Il vecchio, saputo che l’avrebbero interrogato e che l’accusavano, si sentì male e si fece portare in ospedale. Brucato, oltre alla moglie, ha lasciato tre figlie adolescenti: Mirella, Eva e Laila. Mentre il nonno gli ammazzava il padre, stavano a Nichelino a comprare regali per il Natale.