23 febbraio 2001
Lombardi Moreno, detto Veronica. Transessuale di anni 35 «capelli rossi e fisico da star» (Massimo Lugli)
Lombardi Moreno, detto Veronica. Transessuale di anni 35 «capelli rossi e fisico da star» (Massimo Lugli). Due amici, Fabio ed ”Enza” (transessuale a sua volta), che non la vedevano da venti giorni, martedì scorso andarono a controllare la sua Opel in garage e la trovarono tutta impolverata. Si precipitarono perciò a casa sua, in via Marsala a Roma, dietro la stazione. Enza aveva le chiavi e aprirono. Veronica stava sdraiata per terra accanto ai fornelli della cucina, gonfia e nera, decomposta da un pezzo e però in sottoveste trasparente, tacchi a spillo e mutandine di pizzo nero. Il gas era aperto e la morta aveva la testa infilata in una busta di plastica. La polizia dice che è suicidio, gli amici e il circolo omosessuale Mario Mieli dicono che è impossibile. Rapina però non può essere perché sul comodino c’erano il portafogli con ottocentomila lire, i gioielli e le carte di credito. Veronica viene descritta come un tipetto prepotente, capriccioso, volitivo, combattivo, impegnato. Prese anche la parola a un convegno sulla transessualità dicendo: «Al di là del genere e del sesso io non mi sento tanto un uomo, una donna o un transessuale. Mi sento una persona». I sabato sera, raccontano le amiche, andava sempre a ballare.