23 febbraio 2001
Del Grande Enea, Frosio Alida in Del Grande, Del Grande Enrico. Padre, madre e figlio e di 57, 53 e 27 anni
Del Grande Enea, Frosio Alida in Del Grande, Del Grande Enrico. Padre, madre e figlio e di 57, 53 e 27 anni. Famiglia benestante, una villetta sul lago di Monate, una Range Rover ed una Toyota Land Cruiser, due panetterie ben avviate. Fino a qualche anno fa le panetterie erano tre, ma una (la più bella e redditizia, nel centro di Varese) l’hanno dovuta vendere per risarcire un tassista accoltellato dal figlio più piccolo, Elia, di anni 23. Questo Elia, da tutti giudicato mezzo pazzo: una volta litigò con un tizio e cercò di buttargli giù la casa con una ruspa, da militare rubò una pistola dall’armeria. Per tenerlo lontano dai guai i suoi lo mandano a studiare in Inghilterra, lui però si stufa presto e sempre coi soldi della famiglia se ne va a vivere a Santo Domingo. Racconta a tutti che lì, sulla spiaggia di Boca Chica, ha aperto un piano bar dove «si vende anche l’amore». Per le feste di Natale torna a casa, forse vuole convincere il padre a dargli altri soldi. La sera del 6 gennaio cena in pizzeria con i genitori, tuttavia li fa subito arrabbiare dicendogli che ha intestato tutti i suoi soldi alla fidanzata Rayza Alvarez, dominicana («Che male c’è se ho intestato tutto a lei che viene da una bidonville. Tanto ne abbiamo di soldi...»). Verso le 22 e 30 padre e madre tornano a casa, lui invece si ferma al bar della piazza per bere una spuma, poi gioca al videopoker al bar La Mecca, sta in giro fino alle due di notte tirando di continuo cocaina. Alle 3 e 30 torna a casa con l’amico Pierangelo Cavalleri, 33 anni, milanese, moglie e due figli in Sardegna, stalliere della scuderia ”Fiordaliso”, precedenti penali per furto. I due entrano in garage, aprono l’armadietto grigio dove il padre cacciatore tiene cinque fucili, Elia ne prende uno, fa appena in tempo a darne un altro all’amico che si vede il padre davanti e lo ammazza con due pallottole al petto. Il fratello Enrico sente i colpi e si barrica in camera, Elia sfonda la porta col calcio del fucile e ammazza pure lui. Il Cavalleri è paralizzato dalla paura, vedendolo imbambolato Elia gli strappa il fucile dalle mani e corre al piano di sopra, entra in camera da letto e trova la madre attaccata al telefono che cerca di chiamare la polizia, carica in fretta altre due cartucce, le spara alla spalla destra strappandole il braccio, spara di nuovo al petto e stavolta riesce ad ammazzarla. Scappa via, un suo amico lo aiuta a nascondere i fucili nel bosco di Travedona, un altro lo ospita in casa per fargli cambiare i vestiti. La mattina dopo, tranquillo, va in banca e ritira quattro o cinque milioni dal conto del padre (un milione e cento mila lire le manda via telex alla fidanzata Rayza). Fermato dalla polizia svizzera mentre cercava di raggiungere l’aeroporto di Lugano per tornare a Santo Domingo, ha detto che i suoi erano razzisti, che non sopportavano che avesse una fidanzata nera e che comunque lui li aveva sempre odiati, specialmente sua madre. Ora vuole pagare le spese del funerale, desidera morire, pensa molto a sua nonna che era l’unica che gli voleva bene. In una villetta in via Matteoli 23, a Cadrezzate, sul lago di Monate, provincia di Varese, verso le 3 e mezza di notte).