23 febbraio 2001
Nestovito Massimiliano, di anni 23, studente di Economia e Commercio, figlio di un sottufficiale dei Vigili del fuoco in pensione
Nestovito Massimiliano, di anni 23, studente di Economia e Commercio, figlio di un sottufficiale dei Vigili del fuoco in pensione. Da sempre amico di Rosario De Novellis, 23 anni pure lui, stessi studi, stessa comitiva. Martedì pomeriggio giocano a calcetto contro una squadra molto più forte della loro, perdono. Negli spogliatoi cominciano a sfottersi, finiscono per fare a cazzotti per una sciocchezza, i compagni li dividono e tuttavia non si preoccupano, quei due se le danno di continuo, ma senza cattiveria. Stavolta però è diverso, sbollita la rabbia Massimilano sorride all’amico ma quello lo guarda storto e se ne va senza salutare. Massimiliano raggiunge in piazza il resto della comitiva, più tardi arriva pure Rosario che gli si para davanti, tira fuori dalla tasca una pistola calibro 7.65 presa chissà dove, gli spara due volte alle gambe. Gli altri scappano via, Massimiliano cade a terra, guarda Rosario negli occhi,«Mò si si omm’ fernescene» , gli fa. Quello allora spara gli altri quattro colpi: tre ancora nelle gambe, l’ultimo passa in un fianco e gli squarcia un polmone. Prima di morire Massimiliano dice alla madre che a sparargli è stato Rosario e che però è un bravo ragazzo, non voleva farlo (Al centro di Aversa, in provincia di Caserta, alle 23 e 45 di martedì 6 gennaio).