23 febbraio 2001
Sini Luzi Enrico, di anni 67, nobile, ricco, Cavaliere dell’Ordine di Malta, Gentiluomo di sua Santità (la carica detta un tempo di Cameriere Segreto)
Sini Luzi Enrico, di anni 67, nobile, ricco, Cavaliere dell’Ordine di Malta, Gentiluomo di sua Santità (la carica detta un tempo di Cameriere Segreto). Frequenta gli ambienti vaticani, da dieci anni incontra le delegazioni che devono essere ricevute dal Papa. Noto nel quartiere per i suoi modi affettati, a volte cortese, altre freddo e distante. Sempre elegante, giacca e cravatta, un anello con brillante al dito con su impresso il suo stemma gentilizio, manicure ogni settimana. La sera esce volentieri di casa per rimorchiare ragazzi in un pub lì vicino. Domenica pomeriggio va a spasso sotto gli alberi con la sua cagnetta Anubia, di cinque anni (« un Cirneco del’Etna», tiene sempre a precisare). Torna nel suo appartamento (poca luce, mobili e quadri antichi, tappeti orientali circondati da dormeuses trapuntate), telefona a un amico. Più tardi apre la porta a un uomo, forse un amante occasionale, più probabilmente qualcuno con cui si incontra da tempo. I due cenano insieme, guardano un film pornografico, cominciano a fare sesso. Lo sconosciuto gli lega i polsi e le caviglie con il nastro adesivo, gli passa una sciarpa di cachemire rosso attorno al collo, lui eccitato lo lascia fare, quello però comincia a stringere troppo, per fermarlo il Sini Luzi Enrico si divincola e gli graffia la faccia, l’altro gli preme un cuscino di velluto sul volto, afferra un candelabro antico, di ottone, e gli sfonda il cranio. (Lo hanno trovato in salotto con indosso slip e maglietta. Attorno al collo la sciarpa di seta, sui polsi e sulle caviglie tracce di nastro adesivo, il viso, pieno di graffi e lividi, schiacciato sotto il cuscino. Appartamento messo a soqquadro, tuttavia non manca quasi nulla, solo alcune medaglie e monete antiche. A Roma, al pianoterra di viale Angelico 80, zona Prati, nella notte tra domenica 4 e lunedì 5 gennaio).