23 febbraio 2001
Martino Concetta, impiegata di anni 21, di San Fiorano di Villasanta, vicino Monza. Figlia di emigranti dell’Aspromonte che arrivarono a Milano 23 anni fa, si faceva chiamare Barbara perché Concetta le pareva fuori moda
Martino Concetta, impiegata di anni 21, di San Fiorano di Villasanta, vicino Monza. Figlia di emigranti dell’Aspromonte che arrivarono a Milano 23 anni fa, si faceva chiamare Barbara perché Concetta le pareva fuori moda. A maggio avrebbe dovuto sposare un Rocco Francica di anni 27, operaio, conosciuto tre anni fa quando faceva la cassiera in un supermercato della provincia. Di recente aveva trovato lavoro in città, nello studio di un commercialista. Per starle vicino lui si era trasferito a Monza e aveva pure comprato un appartamento a Cornate D’Adda dove sarebbero andati a vivere dopo le nozze. Lei però negli ultimi tempi aveva cambiato idea, non voleva sposarlo più. Lui non si dava pace, era convinto che ci fosse di mezzo un altro oppure che lei si fosse montata la testa per via di quel lavoro in città e l’aspettava tutti i giorni fuori dall’ufficio per convincerla a tornare insieme. Mercoledì pomeriggio Rocco è di nuovo lì ad aspettarla, Barbara esce con un’amica, vogliono andare al cinema a vedere ”Titanic”. Sulla banchina della metropolitana lui si avvicina alla sua ex, l’altra si fa da parte per lasciarli parlare. Rocco, tranquillo, quasi rassegnato, d’un tratto abbraccia la ragazza, le stringe forte una mano e sempre tenendola stretta si getta con lei sotto il treno in arrivo (A Milano, stazione Duomo della ”linea rossa”, alle 18. 30 di mercoledì 4 febbraio).