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 2001  febbraio 23 Venerdì calendario

Coiante Angelo, 27 anni, sordomuto dalla nascita, faceva l’operaio ma si è licenziato, passa le giornate al bar o in giro con il vespone, ce l’ha col mondo e non ha voglia di lavorare: tipo violento e manesco, se la prende con la famiglia perchè dice che non vogliono pagargli un’operazione che lo farebbe tornare normale

Coiante Angelo, 27 anni, sordomuto dalla nascita, faceva l’operaio ma si è licenziato, passa le giornate al bar o in giro con il vespone, ce l’ha col mondo e non ha voglia di lavorare: tipo violento e manesco, se la prende con la famiglia perchè dice che non vogliono pagargli un’operazione che lo farebbe tornare normale. Loro invece gli vogliono bene; il papà Domenico, che ha 57 anni e per lavoro guida una betoniera, gli ha pure comprato la macchina, la mamma Maria Vittoria Greco di 58, casalinga, lo difende ma lui spesso la picchia e picchia anche la sorella minore Annetta, 25 anni, infermiera. L’altra sera alle tre di notte Angelo rincasa ubriaco e sveglia tutti, la madre e la sorella provano a calmarlo e lui le sbatte a terra, ci prova il padre e lui gli dà uno schiaffone in pieno viso: furioso Domenico prende il fucile da caccia calibro 16 che ha in casa e gli spara due colpi, uno arriva al braccio che ha alzato per difendersi, l’altro gli squarcia la gola e lo ammazza. (A Rieti, nella centralissima via Nuova, alle 3 della notte tra lunedì 2 e martedì 3 marzo).