Cesare Zavattini "Straparole". Sta in Cesare Zavattini "Romanzi, Diari, Poesie" a cura di Renato Barilli. Bompiani, 1974, pagg 511-512, 23 febbraio 2001
«...Ero a Po una domenica mattina nel mezzo di un pioppeto, a pochi metri dall’acqua e gli amici friggevano il pesce appena pescato sulla fiamma dei salici
«...Ero a Po una domenica mattina nel mezzo di un pioppeto, a pochi metri dall’acqua e gli amici friggevano il pesce appena pescato sulla fiamma dei salici. Dei bambini ci guardavano come fossimo dèi. Il sale si scioglieva subito sulla schiena dorata dei pesci che spadellati improntavano di unto la carta gialla, la bottiglia di vino bianco sorvolando riempiva i bicchieri tanto rapidamente che potevamo portarli alle labbra con la schiuma ancora alta. Non si vedevano le zanzare che facevano uscire improvvise chiazze rosse sulle guance dell’uno e dell’altro in mezzo ai raggi che piovevano da tutte le parti tra il fogliame nitidi o velati, a perpendicolo, obliqui, per cui le facce degli amici passavano da zone fiammanti e irreali alla più pacata normalità. La sera prima aveva lampeggiato per tre ore senza rumore ma sempre più in fretta per cui i momenti bui non c’erano più, verso Mantova un nuvolone con l’immensità per i lampi ora era nero con gli orli di fuoco ora bianco con gli orli neri, e lo sfogo dell’acqua non veniva, si stava come in una vita intermedia». CESARE ZAVATTINI