26 febbraio 2001
Roccia Nadia, di anni 18. Quarta di cinque figli di un agricoltore in pensione. Castana, carina, molti la corteggiano senza successo
Roccia Nadia, di anni 18. Quarta di cinque figli di un agricoltore in pensione. Castana, carina, molti la corteggiano senza successo. Esce poco di casa, la domenica va alla Messa delle 11. Alla quinta magistrale sta in banco con Anna Maria Botticelli, 19 anni, bella, bionda, elegante. Costeio si vanta di leggere solo Schopenauer e Nietzsche. Nadia ci fa i compiti insieme. Altra amica delle due: Maria Filomena Sica, detta Mariena, sua coetanea. Questa Mariena, mora, carnagione olivastra, bel viso spigoloso, perse il padre quando aveva sei mesi. La Botticelli dice di sognarlo quasi ogni notte, vestito di nero e talvolta d’arancione. Il morto la guarda e le parla: una volta le chiese di farsi prestare due milioni da Mariena, un’altra le disse che bisognava ammazzare la Roccia, che si era messa in testa di dividerle. Le due presero allora a calunniare l’amica, dicendo che era lesbica e si era innamorata di Anna Maria: nel bagno della scuola, dicevano, Nadia ci mostro i seni ornati di fiocchi, un fiocco rosso per la passione, un fiocco bianco per la purezza. Misero del veleno in una Coca-Cola e Nadia non la bevve. Infine la ammazzarono sul serio: erano sedute a studiare e Anna Maria spense la luce, Mariena saltò addosso a Nadia e, poiché lei resisteva, la buttarono in terra, le diedero pugni in faccia e calci sui fianchi, le misero le dita intorno al collo e la strozzarono a mani nude. Il giudice trovò il cadavere della giovane con una corda al collo, perché le due assassine s’erano illuse che gli investigatori avrebbero creduto a un suicidio (Castelluccio dei Sauri, a 23 chilometri da Foggia, ore 19 e 30 di sabato 14 marzo).