Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  febbraio 26 Lunedì calendario

Bianchi Giuseppe, di anni 83. Ufficiale della Finanza in pensione, due figli, separato dalla seconda moglie, viveva solo in un grande appartamento pieno di canfrusaglie comprate a Porta Portese

Bianchi Giuseppe, di anni 83. Ufficiale della Finanza in pensione, due figli, separato dalla seconda moglie, viveva solo in un grande appartamento pieno di canfrusaglie comprate a Porta Portese. Grande appassionato di donne, spesso portava in casa delle prostitute. Metteva anche annunci sui giornali dicendo che cercava una cameriera, quando però qualcuna rispondeva e andava in casa sua lui prendeva subito a palparla e cercava in tutti i modi di farci l’amore. Domenica sera qualcuno si fece aprire la porta, saltò addosso al Bianchi, lo graffiò in faccia, lo prese a calci e pugni, gli legò gambe e braccia col nastro adesivo gli mise intorno alla testa un sacchetto di plastica. Il Bianchi per lo spaventò ingoiò la dentiera e morì soffocato (dalla casa mancavano dieci milioni in dollari, gli assassini non hanno preso altri quattro milioni e neanche il Rolex e il crocifisso d’oro. A Roma, in via San Bernardino Corio 3, nella serata di domenica 1 aprile).