Alessandro Zaccuri su Avvenire del 27/2/2001 a pagina 23., 27 febbraio 2001
Lo scrittore sudafricano Wilbur Smith ha venduto 80 milioni di copie in tutto il mondo. Il Paese in cui le sue saghe ottengono maggior successo è l’Italia (13 milioni di copie)
Lo scrittore sudafricano Wilbur Smith ha venduto 80 milioni di copie in tutto il mondo. Il Paese in cui le sue saghe ottengono maggior successo è l’Italia (13 milioni di copie). Wilbur Smith è nato nel 1933 a Broken Hill (una località di quella che allora si chiamava Rodhesia e oggi è lo Zambia) ed è diventato scrittore malgrado l’opposizione del padre commerciante, che guardava con sospetto alle ambizioni letterarie del figlio. Lui si adeguò e prese una laurea in economia e commercio: «Non è stato un gran male: così, quando ho iniziato ad avere un po’ di successo, non mi sono trovato alle prese con il solito problema degli scrittori, che non sanno mai come amministrare i loro soldi». Le sorti del commercialista Smith cambiano improvvisamente nel 1964: il romanzo "Il destino del leone" lo trasforma in un magnate e inaugura quel "ciclo dei Courtney" che (a detta degli intenditori) racchiude alcuni dei suoi libri migliori. Alle vicende storiche rodhesiane è dedicata un’altra serie di romanzi, quella che ha per protagonista la famiglia Ballantyne. Poi ci sono i libri di guerra, quelli sulle civiltà perdute e la trilogia egizia, in cui «le dinastie dei faraoni sono raccontate con un piglio degno della "Dynasty" di antica memoria televisiva». «Ma io non sono uno storico - taglia corto lui - e non ho difficoltà a dire che, se un determinato evento non corrisponde alle necessità della trama, non esito a cambiarlo. Più che i grandi fatti agli scrittori importano i dettagli (il cibo e l’abbigliamento, per esempio), sui quali, in definitiva, nemmeno gli storici sanno un granché. E poi ai lettori interessano i sentimenti, e lì devi per forza lavorare di fantasia».