27 febbraio 2001
Mazzotta Massimo, di anni 22. Orfano di padre, ultimo di quattro fratelli, già detenuto per piccoli reati, sua abitudine di iniettarsi tutte le sere cocaina e di minacciare i passanti a cui voleva spillare soldi impugnando una siringa con la mano sinistra
Mazzotta Massimo, di anni 22. Orfano di padre, ultimo di quattro fratelli, già detenuto per piccoli reati, sua abitudine di iniettarsi tutte le sere cocaina e di minacciare i passanti a cui voleva spillare soldi impugnando una siringa con la mano sinistra. Martedì sera uscì di casa con indosso una camicia e un paio di jeans scoloriti, a mezzanotte entrò in una bisca, chiese a tre uomini la sua dose di cocaina «altrimenti faccio il matto, attenti a voi», poiché quelli perdevano tempo prese a insultarli e per risultare più convincente impugnò pure una piccola ascia che teneva nascosta sotto la camicia. I tre uscirono dalla bisca, tornarono con due dosi di cocaina, invitarono il Mazzotta a fare una corsa in macchina fino al mare, arrivati in pineta proposero come per gioco di scendere dalla macchina per fare tutti assieme la pipì contro un albero. Gli scaricarono invece addosso cinque colpi di pistola. Due in faccia, due in pancia, uno sul collo. Nella pineta di Ostia, Roma, alle tre e mezza di notte di mercoledì 2 settembre.