Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  febbraio 27 Martedì calendario

Negli anni ’60, i primi romanzi di Wilbur Smith furono proibiti nel Sudafrica bianco perché ritenuti «osceni, indecenti e falsi»

Negli anni ’60, i primi romanzi di Wilbur Smith furono proibiti nel Sudafrica bianco perché ritenuti «osceni, indecenti e falsi». La cosa lo aiutò a raggiungere la massima notorietà anche in Europa: «Solo negli Stati Uniti per decenni non sono riuscito ad avere successo: mi giudicavano razzista. Tutto è cambiato quando è andato al potere Mandela, mi hanno perdonato sentimenti che non ho mai avuto». Infatti Smith negli anni della lotta per l’indipendenza sosteneva il Progressive Party di Helen Suzman, che riuniva i bianchi socialisti favorevoli alla fine dell’apartheid: ma era convinto che solo Mangosuthu Buthelezi, capo degli Zulu, avrebbe potuto unire la nazione sudafricana. Poi vinse Mandela: «Ho per lui un grandissimo rispetto, è riuscito in un’impresa che mi sembrava impossibile».