Natalia Aspesi su la Repubblica del 27/2/2001 a pagina 43., 27 febbraio 2001
Negli anni ’60, i primi romanzi di Wilbur Smith furono proibiti nel Sudafrica bianco perché ritenuti «osceni, indecenti e falsi»
Negli anni ’60, i primi romanzi di Wilbur Smith furono proibiti nel Sudafrica bianco perché ritenuti «osceni, indecenti e falsi». La cosa lo aiutò a raggiungere la massima notorietà anche in Europa: «Solo negli Stati Uniti per decenni non sono riuscito ad avere successo: mi giudicavano razzista. Tutto è cambiato quando è andato al potere Mandela, mi hanno perdonato sentimenti che non ho mai avuto». Infatti Smith negli anni della lotta per l’indipendenza sosteneva il Progressive Party di Helen Suzman, che riuniva i bianchi socialisti favorevoli alla fine dell’apartheid: ma era convinto che solo Mangosuthu Buthelezi, capo degli Zulu, avrebbe potuto unire la nazione sudafricana. Poi vinse Mandela: «Ho per lui un grandissimo rispetto, è riuscito in un’impresa che mi sembrava impossibile».