28 febbraio 2001
Laricchia Giuseppe, di anni 50. Operaio in cassa integrazione, era tormentato dalla mancanza di un lavoro fisso e dalla relazione di una delle sue tre figlie con il pregiudicato Antonio Scaravilli, di anni 20
Laricchia Giuseppe, di anni 50. Operaio in cassa integrazione, era tormentato dalla mancanza di un lavoro fisso e dalla relazione di una delle sue tre figlie con il pregiudicato Antonio Scaravilli, di anni 20. Domenica sera incontrò il giovane in un bar per un chiarimento. Lo Scaravilli si presentò con un amico, Massimo De Bari di anni 20, anch’egli con precedenti penali. Dopo un breve litigio presero a picchiarsi finché il Laricchia fu colpito con due coltellate, una all’addome, l’altra, mortale, al polmone destro. Soccorso da alcuni avventori fu portato prima all’ospedale di Molfetta dove, prima di morire, indicò ai carabinieri il nome degli assassini (nei pressi di un bar in via Fiume, a Giovinazzo, Bari, nella serata di domenica primo novembre).