Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  febbraio 28 Mercoledì calendario

Gentile Bruno, di anni 45. Psichiatra, da otto anni lavorava al Dipartimento di salute mentale di Ercolano e alla fine di novembre avrebbe discusso la tesi per la seconda laurea, in Filosofia

Gentile Bruno, di anni 45. Psichiatra, da otto anni lavorava al Dipartimento di salute mentale di Ercolano e alla fine di novembre avrebbe discusso la tesi per la seconda laurea, in Filosofia. Nel suo istituto era in cura un Forzese Giuseppe di anni 45, taciturno, mansueto, sempre tutto sporco, che si era fatto quindici anni di manicomio criminale per aver ammazzato il padre e da agosto viveva a Portici con la sorella. Costui, giovedì mattina, ebbe l’idea di uccidere un medico in modo da poter tornare nel manicomio di Montelupo Fiorentino, dove si era trovato tanto bene. Alle 8.30 si presentò puntuale dall’infermiera che gli fece prendere le solite pillole, avviandosi verso l’uscita incontrò Gentile nel corridoio, lo salutò educatamente, tirò fuori da una tasca il coltellino che usava per aprire vongole e noci e glielo infilò nel fianco, nel braccio, nel cuore. Al Dipartimento di salute mentale di via Marconi, Ercolano, poco dopo le 9 di mattina di giovedì 12 novembre.