Curzio Maltese sul VenerdÏ del 23/02/2001 a pagina 44., 23 febbraio 2001
«La scuola italiana era ed è rimasta, nonostante le finte riforme e le stagioni della contestazione, una scuola di conformismo e retorica, il luogo dove si censura, piuttosto che stimolare, lo spirito critico
«La scuola italiana era ed è rimasta, nonostante le finte riforme e le stagioni della contestazione, una scuola di conformismo e retorica, il luogo dove si censura, piuttosto che stimolare, lo spirito critico. E’ una scuola che rovescia l’antico e fondante principio pedagogico ”conosci te stesso”. Fin dal primo tema in classe, dalla prima interrogazione, gli studenti sono incoraggiati a mascherare le loro opinioni e aderire, anche soltanto per finta, a quelle del docente di turno. La materia principale e a volte unica di tanti anni non è ufficialmente prevista nei programmi e si chiama ”pubbliche relazioni”. L’italiano, la storia, perfino le materie scientifiche diventano pubbliche relazioni con l’insegnante» (Curzio Maltese).