1 marzo 2001
Cifuni Vito Andrea, di anni 31. Originario di un paesino della provincia di Matera, maresciallo dei carabinieri, comandante della stazione di Turi, fidanzato con una ragazza del paese, molto stimato dai colleghi, un anno fa si era guadagnato un encomio solenne del presidente della Repubblica per aver scoperto una truffa miliardaria ai danni dei produttori di ciliege
Cifuni Vito Andrea, di anni 31. Originario di un paesino della provincia di Matera, maresciallo dei carabinieri, comandante della stazione di Turi, fidanzato con una ragazza del paese, molto stimato dai colleghi, un anno fa si era guadagnato un encomio solenne del presidente della Repubblica per aver scoperto una truffa miliardaria ai danni dei produttori di ciliege. Per qualche anno era stato impegnato in operazioni anticrimine molto delicate con un Giurato Massimo di anni 28, originario di Nuoro, maresciallo anche lui. I due erano diventati molto amici, «una delle più belle coppie di carabinieri che si siano viste in paese», ma quando il Cifuni fu nominato comandante della caserma, il Giurato, roso dall’invidia, prese a odiarlo segretamente. Lunedì notte andò nella sua stanza, gli sparò sei volte al corpo e alla testa, e subito dopo si sparò alla tempia. Nottata di lunedì 22 febbraio, nella caserma dei carabinieri di Turi, 11 mila abitanti, a una trentina di chilometri da Bari.