1 marzo 2001
Perrotti Guido, di anni 78. Originario di Avellino, sposato con Mirta, di anni 71, ex poliziotto, distinto, benvoluto da tutti, generoso, aiutava gli extracomunitari a compilare le pratiche per il permesso di soggiorno, prima di aprire la porta di casa guardava sempre attraverso lo spioncino
Perrotti Guido, di anni 78. Originario di Avellino, sposato con Mirta, di anni 71, ex poliziotto, distinto, benvoluto da tutti, generoso, aiutava gli extracomunitari a compilare le pratiche per il permesso di soggiorno, prima di aprire la porta di casa guardava sempre attraverso lo spioncino. Un pomeriggio, solo in casa a torso nudo e in pantaloni della tuta, aprì la porta a qualcunò che lo accoltellò diciannove volte al petto, alla schiena e alla gola, gli segò con la lama l’anulare sinistro, gli sfilò l’anello d’oro con una grossa pietra nera e prima di scappare posò il dito su un comodino. Lunedì 8 marzo, tra le sedici e le diciassette, al secondo piano di un appartamento in via Francesco Gentile 8, a Cinecittà est, Roma.