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 2001  marzo 01 Giovedì calendario

Gravina Riza, di anni 8. Zingaro di origine slava, occhi furbi e luccicanti, capelli corvini sempre spettinati, indipendente, non andava a scuola quasi mai, passava le giornate sulla strada chiedendo l’elemosina ai semafori e fuori dei bar, abitava in una casetta fatiscente al centro di Trapani con i tre fratellini e i genitori, Vatina, di anni 38, e Julia, di anni 25, fuggiti otto anni fa dalla guerra nella ex-Jugoslavia

Gravina Riza, di anni 8. Zingaro di origine slava, occhi furbi e luccicanti, capelli corvini sempre spettinati, indipendente, non andava a scuola quasi mai, passava le giornate sulla strada chiedendo l’elemosina ai semafori e fuori dei bar, abitava in una casetta fatiscente al centro di Trapani con i tre fratellini e i genitori, Vatina, di anni 38, e Julia, di anni 25, fuggiti otto anni fa dalla guerra nella ex-Jugoslavia. Mercoledì sera, davanti a una pizzeria, fu avvicinato da un Di Salvo Antonio di anni 35, pedofilo e mezzo pazzo, che insieme al nipote, un Di Salvo Rosario di anni 22, lo portò in un casolare, gli legò le mani e i piedi, lo violentò, gli fracassò la testa con un bastone e lo gettò nel fiume Lenzi, a otto chilometri da Trapani. Nottata tra giovedì 11 e venerdì 12 marzo.