1 marzo 2001
C. Valeria, di anni 18. Originaria di Morbegno, in provincia di Sondrio, figlia di una casalinga e di un ufficiale giudiziario, dolce, timida, minuta, capelli rossi, occhi scuri, lo scorso settembre aveva lasciato le scuole magistrali e si era trasferita a Milano in casa della sorella Valentina, infermiera di anni 29
C. Valeria, di anni 18. Originaria di Morbegno, in provincia di Sondrio, figlia di una casalinga e di un ufficiale giudiziario, dolce, timida, minuta, capelli rossi, occhi scuri, lo scorso settembre aveva lasciato le scuole magistrali e si era trasferita a Milano in casa della sorella Valentina, infermiera di anni 29. Per mantenersi faceva la baby-sitter da un’ispettrice di polizia, di tanto in tanto assisteva gratis un anziano, da qualche mese usciva con un Mohamed di anni 21, marocchino, cameriere. Lunedì 8 marzo, mentre andava al lavoro, tre marocchini la trascinarono in un appartamento, la drogarono e la violentarono per tre ore di fila. Lei, che da allora diceva di non potersi più guardare allo specchio, domenica pomeriggio portò a passeggio Snoopy, il cagnolino della sorella, scrisse tre lettere, alla famiglia, alla sorella e a Mohamed, salì al sesto piano del suo palazzo, aprì la finestra di un terrazzino di servizio e si gettò nel vuoto. Verso le 17 di domenica 14 marzo, in via Imbonati, periferia nord di Milano.