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 1999  marzo 25 Giovedì calendario

Caro Montanelli, Siamo assordati dagli strombazzamenti publicitari che si stanno facendo intorno a un nuovo libro su Napoleone, pieno – si dice – di nuove ”relazioni”, la più sensazionale delle quali sarebbe questa: che Napoleone non smise mai di fare guerre perché solo in esse trovava consolazione e compenso alle corna che gli mettevano tutte le donne con cui aveva a che fare

Caro Montanelli, Siamo assordati dagli strombazzamenti publicitari che si stanno facendo intorno a un nuovo libro su Napoleone, pieno – si dice – di nuove ”relazioni”, la più sensazionale delle quali sarebbe questa: che Napoleone non smise mai di fare guerre perché solo in esse trovava consolazione e compenso alle corna che gli mettevano tutte le donne con cui aveva a che fare. Ora, io non sono un infatuato di Napoleone, ma un paio di libri su di lui ne ho letti, nei quali si parla anche di corna, ma senza la pretesa di farci credere che Napoleone abbia inondato di sangue l’Europa solo per vendicarsi di quelle. Lei, che di libri su Napoleone ne ha certamente letti più di me, cosa ne pensa? Baldo Baldeschi Lapi, Firenze Caro Baldeschi, Nemmeno io sono un napoleonologo, e il libro a cui lei allude non l’ho ancora letto, né credo che lo leggerò. Ma non mi stupisce che ne sia stato scritto uno in questa chiave, perché è il momento del sesso, e di qualunque cosa o persona si parli si finisce sempre per incapparvi. Che Napoleone sia stato un cornuto, è storicamente provato: lo fu da tutte le donne con cui ebbe a che fare, meno la Walewska, ma solo perché questa di sesso ne aveva poco, soffocato com’era dall’ambizione politica, e fu per questo che a Napoleone non piaceva molto. Ma quello che è altrettanto provato è che le corna Napoleone se le tirava addosso per il suo frettoloso modo di far l’amore – un colpo, e via -, il che dimostra che all’amore poco badava, e quindi viene da pensare che badasse poco anche alle corna. Ma il mio è un modo di ragionare antiquato, che nessuno condividerà. Da Freud in poi è il sesso che spiega la Storia e ne costituisce il propellente. Criterio che cominciano ad applicare anche i biografi di Hitler (ne stanno venendo fuori a dozzine), secondo i quali la sua spasmodica ricerca del potere era alimentata dalla incompiutezza sessuale, della quale vengono fornite le più svariate interpretazioni. Secondo una delle ultime che mi è capitata sotto gli occhi, egli non era un vero e proprio omosessuale: sarebbe troppo semplice, e poi non spiegherebbe nulla. Secondo un’altra sarebbe stato un omo-erotico, cioè – se ho ben capito – un omosessuale intenzionale, ma non effettivo, e quindi perseguitato da complessi che cercava di reprimere e schiacciare coi carri armati. E questa tesi era svolta in polemica con chi sostiene invece che si trattava di un onanista in cerca di compagnie femminili che condividessero i suoi omaggi a Onan. Vedrà, caro Baldeschi. Non passerà molto tempo che vedremo saltar fuori qualche teologo impegnato a riscrivere un Libro della Genesi inteso a dimostrare che Nostro Signore Iddio era soltanto un guardone che aveva inventato il sesso solo per dilettarsi dello spettacolo (a luci rosse) che gli avrebbero fornito le sue creature con le sue ”variazioni”. E stia tranquillo che si tratterà del più grande best-seller non del secolo, ma del millennio. E non è da escludere che anche qualche autorevole Monsignore ne convalidi il contenuto, dicendo che in fondo anche questo è un modo di riconoscere l’onnipotenza dell’Onnipotente e il suo amore per il genere umano. Per cui, cari amici, attribuire a Napoleone solo un movente di corna equivale a fargli un trattamento di favore. Resta solo un interrogativo a cui rispondere. Ma se le corna facessero su tutti l’effetto che facevano su Napoleone, il mondo non conoscerebbe nemmeno la parola ”pace”.