1 marzo 2001
M. Pietro, di anni 77. Originario della provincia di Nuoro, gentile, riservato, sposato con Paola, un figlio, Michele, istruttore di nuoto, una vita piena di sacrifici, un passato di minatore, facchino d’albergo e vigilante, da qualche tempo viveva a Roma, nel quartiere Africano, dove tutti lo chiamavano «il sor Pietro»
M. Pietro, di anni 77. Originario della provincia di Nuoro, gentile, riservato, sposato con Paola, un figlio, Michele, istruttore di nuoto, una vita piena di sacrifici, un passato di minatore, facchino d’albergo e vigilante, da qualche tempo viveva a Roma, nel quartiere Africano, dove tutti lo chiamavano «il sor Pietro». Pochi giorni fa, la moglie ricoverata in ospedale per un attacco di cuore, confidò a una vicina di sentirsi triste e solo. Giovedì 1 aprile, all’ora di pranzo, indossò il vestito buono e si impiccò alla ringhiera del balcone (i vicini, vedendolo penzolare dal balcone, in un primo momento pensarono a un fantoccio messò lì per un pesce d’aprile). Verso le 13 di giovedì 1 aprile, in un appartamento in viale Somalia, a Roma.