Jake Hamilton, Sette, n.15, 1999; Antonello Sarno, Liberal, 22/04/1999., 22 aprile 1999
Dall’85 forze di polizia di tutto il mondo indagano sul fenomeno degli snuff movies, film clandestini per sadici che documentano assassini e torture reali (to snuff in inglese significa spegnere lo stoppino di una candela)
Dall’85 forze di polizia di tutto il mondo indagano sul fenomeno degli snuff movies, film clandestini per sadici che documentano assassini e torture reali (to snuff in inglese significa spegnere lo stoppino di una candela). I video, in formato 8 mm, hanno immagini a grana grossa, audio di cattiva qualità. Privi di montaggio, sono realizzati con il preciso scopo di dare piacere allo spettatore, che paga l’omicida e diventa suo complice. Prezzo di una cassetta originale: 10 mila dollari, 17 milioni di lire (si arriva anche a mezzo miliardo di lire). Primo caso, scoperto negli Stati Uniti: quattro camerieri messicani sequestrarono, seviziarono, uccisero a sprangate tre bambini e poi costrinsero tre coetanee delle vittime a seviziare i cadaveri col coltello davanti a una telecamera. Nel 1990 a Londra un sedicente operatore di snuff movies confessò a Scotland Yard di aver girato ad Amsterdam le immagini di un bambino di 12 anni violentato da dodici uomini, maciullato dalla ruota di una moto e gettato in un canale (non creduto dai magistrati fu rapito una settimana dopo la confessione). Nel mercato nero degli snuff movies finiscono anche le riprese effettuate dai soldati dei Balcani.