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 2001  febbraio 28 Mercoledì calendario

Il 26 febbraio scorso Mohammed Omar, capo supremo dei Taleban (i miliziani afghani di etnia pashut) ha ordinato ai suoi di distruggere le statue di Buddha presenti in Afghanistan: «Tutto ciò che faremo è spaccare delle pietre

Il 26 febbraio scorso Mohammed Omar, capo supremo dei Taleban (i miliziani afghani di etnia pashut) ha ordinato ai suoi di distruggere le statue di Buddha presenti in Afghanistan: «Tutto ciò che faremo è spaccare delle pietre. A me non interessa nulla tranne l’Islam: il mio lavoro è quello di applicare la legge islamica». Rischiano di essere ridotte in polvere le statue conservate al museo di Kabul e i due Buddha giganti (53 e 35 metri) di Bamyian. La studiosa di storia afghana Nancy Dupree ha definito i due Buddha «uno dei grandi tesori del mondo antico»: scolpiti dai monaci in una parete rocciosa, presentano le caratteristiche inconfondibili dell’arte Gandhara, incrocio tra il buddismo arrivato dall’India e l’ellenismo portato da Alessandro Magno (i volti hanno lineamenti orientali, ma i vestiti sono tuniche greche). I Buddha erano già stati gravemente danneggiati dai Taleban nel corso della battaglia per conquistare Bamyian. L’Unesco ha chiesto ai miliziani di tornare sui loro passi e ha ricordato che le due statue rappresentano «la testimonianza più importante dell’Afghanistan pre-islamico».