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 2001  febbraio 27 Martedì calendario

Tra i falsi iscritti al partito liberaldemocratico al governo in Giappone, c’è anche uno "shogun" del Seicento, una sorta di eroe nazionale passato alla storia per aver unificato il Paese e trasformto Edo (la futura Tokio) in una capitale

Tra i falsi iscritti al partito liberaldemocratico al governo in Giappone, c’è anche uno "shogun" del Seicento, una sorta di eroe nazionale passato alla storia per aver unificato il Paese e trasformto Edo (la futura Tokio) in una capitale. Oltre allo shogun, sono risultati iscritti al partito decine di altri elettori fasulli, le cui quote d’iscrizione venivano pagate dalla Ksd di Tadao Koseki. Koseki ha ammesso di aver sborsato in tutto tre milioni di yen (circa cinquantaquattro miliardi di lire) per finanziare la truffa: secondo le leggi giapponesi, infatti, i candidati nei collegi proporzionali del Senato, per essere eletti, hanno bisogno del voto di almeno ventimila tesserati in regola con i pagamenti delle quote d’iscrizione al partito. Lo scandalo elettoral-finanziario ha travolto il presidente Yoshiro Mori, sessantatre anni, ex giocatore di rugby: la sua popolarità è scesa al nove per cento, ed è stato definito «Un uomo con il cuore di pulce e il cervello di squalo». Oltre al partito, sono sotto accusa anche i ministri del Lavoro e dell’Economia, che avrebbero appoggiato la truffa.