1 marzo 2001
Saruis Ada, di anni 62. Colta, introversa, figlia di una cantante e di un musicista, quattro anni fa fu lasciata dal marito, l’imprenditore Marco Bandiera, che se ne andò di casa portando via soltanto un pigiama
Saruis Ada, di anni 62. Colta, introversa, figlia di una cantante e di un musicista, quattro anni fa fu lasciata dal marito, l’imprenditore Marco Bandiera, che se ne andò di casa portando via soltanto un pigiama. Da allora teneva nella sua villa un Sorace Antonio di anni 66, piccolo, esile, capelli neri allisciati con la brillantina, ex detective privato, ex proprietario di un ristorante, una passione per il gioco d’azzardo che gli aveva fatto bruciare in una notte i risparmi di una vita. Costui le faceva da cuoco, da autista, da maggiordomo, pagava le bollette della luce, portava a spasso il cane barboncino di nome Vaniglia. Qualche tempo fa la Saruis, avendo ottenuto dall’ex marito venticinque milioni al mese anziché i settanta da lei pretesi, si mise in testa di essere troppo povera per permettersi lo stipendio del Sorace e gli ordinò di andare via, poi cambiò idea e lo supplicò di restare. Martedì mattina i due litigarono, lei, ancora in vestaglia di seta color crema, gli urlò di restituire le chiavi di casa e andò in cucina a prepararsi la colazione. Lui scese nel seminterrato, prese una pistola, tornò al piano di sopra, trovò la Saruis che cercava qualcosa nel frigorifero e le sparò un colpo nella schiena. Subito dopo chiamò la polizia e disse di aver ucciso perché "la signora era diventata cattiva ". In una villa antica di Bologna, poco dopo le nove di mattina di martedì 27 ottobre.