1 marzo 2001
Abbate Michele, di anni 47. Sindaco diessino di Caltanisetta dal dicembre del ’97, benvoluto e stimato anche dai suoi avversari, da tutti giudicato ”un galantuomo”, di recente si era fatto ricevere dalla Commissione regionale antimafia per far luce su certi aspetti poco chiari del Piano Regolatore
Abbate Michele, di anni 47. Sindaco diessino di Caltanisetta dal dicembre del ’97, benvoluto e stimato anche dai suoi avversari, da tutti giudicato ”un galantuomo”, di recente si era fatto ricevere dalla Commissione regionale antimafia per far luce su certi aspetti poco chiari del Piano Regolatore. Sposato con Carmelina Porto, due figli, Dario e Alfonso, di anni 15 e 18, una passione per il teatro, nonostante l’attività politica non aveva mai smesso la sua professione di medico condotto. Alle 18.25 di venerdì 7 maggio, uscendo dal suo studio privato, si trovò di fronte un uomo sui trent’anni che gli infilò nel petto un coltello da sub (i poliziotti sembrano escludere il delitto di mafia e ipotizzano invece il raptus di follia di un tossicodipendente o di un disoccupato). Sul pianerottolo di un appartamento al primo piano di via Consultore Benintendi 116, nel centro storico di Caltanissetta.