Attilio Bolzoni su la Repubblica del 2/3/2001 a pagina 26; anche Riccardo Arena su Panorama del 2/3/2001 a pagina 77., 2 marzo 2001
Ignazio De Francisci, procuratore capo ad Agrigento, ha svelato i segreti della cucina mafiosa. I "mammasantissima" non amano lo champagne (lo bevono soltanto perché costa caro) e preferiscono il vino di casa, simile al Marsala
Ignazio De Francisci, procuratore capo ad Agrigento, ha svelato i segreti della cucina mafiosa. I "mammasantissima" non amano lo champagne (lo bevono soltanto perché costa caro) e preferiscono il vino di casa, simile al Marsala. I cibi raffinati servono solo come ostentazione di potere, molto più apprezzati i piatti della tradizione contadina e pastorale (olive schiacciate con pecorino pepato, pasta corta condita con zucchine o melanzane fritte, castrato alla brace, insalate di cipolla e acciughe, carciofi, salsicce, cardi impanati, peperoni ripieni, caponate, cannoli e cassate). Il caffè è un rito: bere dalla stessa tazzina rinsalda l’unione del clan, esserne esclusi non è buon segno.