2 marzo 2001
Cresca Fabrizio, di anni 33. Alto e grosso, irascibile, litigioso, sposato con Cresca Lucia di anni 29, due figlie di 9 e 5 anni, viveva con la famiglia e con i suoceri in una villetta a due piani, tirava avanti facendo il muratore o il giardiniere o il camionista ma ogni volta perdeva il lavoro per colpa del suo caratteraccio
Cresca Fabrizio, di anni 33. Alto e grosso, irascibile, litigioso, sposato con Cresca Lucia di anni 29, due figlie di 9 e 5 anni, viveva con la famiglia e con i suoceri in una villetta a due piani, tirava avanti facendo il muratore o il giardiniere o il camionista ma ogni volta perdeva il lavoro per colpa del suo caratteraccio. Qualche tempo fa la moglie gli aveva rimediato un impiego fisso nella gelateria Giolitti vicino a Montecitorio, la stessa dove il padre di lei, Crescimbeni Sergio, di anni 72, aveva fatto il cameriere per trent’anni. Venerdì notte, al rientro dal lavoro, il Cresca fece alla moglie una scenata di gelosia, la madre di lei fu svegliata dalle urla e disse al marito di andare a vedere cosa succedeva, il Crescimbeni tutto insonnolito le rispose che non erano fatti loro e si girò nel letto voltandole le spalle. Poi cambiò idea, corse in soggiorno, trovò le nipotine che urlavano e il Cresca che trascinava la figlia per un braccio facendola strusciare sul pavimento, scese al piano di sotto, prese un fucile da caccia, tornò su e sparò al genero. Un colpo solo, dritto al petto. Alle 11 di sera di venerdì 28 maggio, in via Riserva Carbucceto, a Santa Maria di Galera, zona Boccea, Roma.