Madame Class, giugno 1999., 2 marzo 2001
Nicole Kidman e Tom Cruise si conobbero nel ’90 sul set di Giorni di tuono, si sposarono qualche mese dopo, il 24 dicembre, a Teluride, in Colorado
Nicole Kidman e Tom Cruise si conobbero nel ’90 sul set di Giorni di tuono, si sposarono qualche mese dopo, il 24 dicembre, a Teluride, in Colorado. Da allora non hanno mai trascorso più di dodici giorni lontani l’uno dall’altra e hanno adottato due bambini: Isabella Jane, di 6 anni, e Connor Antony, di 4. Nicole: «Sono nove anni che Tom mi chiama ”amore”. Nove anni che il nostro matrimonio va avanti. Alla faccia di Hollywood, dove queste cose durano lo spazio di un film. A dispetto di quelli che ci vogliono male. Di quelli che pronosticavano che non avremmo retto perché, secondo loro, lui voleva solo avermi nel suo letto per verificare come lo fanno le australiane rosse gambalunga, e io ci stavo perché quello era il cavallo ideale per fare rapidamente incetta di grandi premi al palio americano del cinema». A entrambi, bastò uno sguardo per «prendere la scuffia della vita»: «Tom dice che non fu facile guardarmi negli occhi, perché sono più alta di lui di qualche pollice... Avevo quasi 23 anni, lui 28 ed era il mio primo straniero fatale, dopo alcune storie australiane, più o meno serie, e un italiano per il quale avevo perso la testa in uno dei miei vagabondaggi per l’Europa. Certo, Tom era sposatissimo con l’attrice Mimi Rogers. Temevo d’essere gettata dopo l’uso, alla fine del film. Pazienza, sarebbe stato bello lo stesso. Invece, lui buttò via Mimi Rogers». La notte del compleanno di Nicole, il 20 giugno 1990, Tom le nascose sotto il cuscino un anello, un paio di orecchini di diamanti e un biglietto col quale le chiedeva di sposarlo. Lei accettò immediatamente. «Ora siamo sempre insieme: il nostro patto è di non rimanere mai lontani per più di 12 giorni, insomma abbiamo un motto: ”Mai più di 12”, o anche ”Morte al 13!” per non sentire troppo forte la nostalgia e la gelosia, e per non far mancare troppo a lungo ai bambini il duetto delle nostre voci. Però non siamo mai insieme sul set. O quasi mai. Ma a chiedermelo, una mattina per fax, è stato Stanley Kubrick, l’ultimo dei miti del cinema, per Eyes wide shut : io e mio marito compariamo anche nudi mentre facciamo l’amore, anzi molti amori, perché siamo molte persone diverse, in molti modi diversi... In Inghilterra, nelle dozzine di mesi della lavorazione, Tom non mi ha mai piantato, dopo l’amore sul set, in balia di frustrazioni erotiche o sentimentali. Al contrario, ogni sera mi cingeva i fianchi e mi riportava in albergo: e lì continuavamo. Continuavamo sul serio. Senza più riflettori, né cameramen, né script da rispettare. E a me veniva da chiedere: ”Ehi, voi due, come fate? Come fate tanti anni dopo, a farlo sempre come quella notte? Come la notte di Natale del ’90?”».