Aldo Busi, Panorama, 10/06/1999, 10 giugno 1999
Juliette Gréco dice che nessun uomo l’ha mai respinta: «Gli uomini non ne hanno mai abbastanza, ancora mi sembra, di quella roba lì, come è possibile che ci siano donne respinte? Sarà stata anche fortuna, la mia, ma io nel sesso ho messo la testa e nel desiderio ho messo l’intelligenza e anche la stupidità di chi desideravo, sicché la base, cioè il non venire respinta, l’avevo assicurata
Juliette Gréco dice che nessun uomo l’ha mai respinta: «Gli uomini non ne hanno mai abbastanza, ancora mi sembra, di quella roba lì, come è possibile che ci siano donne respinte? Sarà stata anche fortuna, la mia, ma io nel sesso ho messo la testa e nel desiderio ho messo l’intelligenza e anche la stupidità di chi desideravo, sicché la base, cioè il non venire respinta, l’avevo assicurata. Io, più che uomini pazzi di me, e io pazza di loro, non ho conosciuto... e con Sartre, ah, Jean Paul, così giocoso, così gaio, così ironico e autoironico! io avrò anche avuto la fortuna di cadergli addosso e di diventare la sua musa, come dicono le enciclopedie, ma anch’io non ero del tutto sprovveduta quando l’ho incontrato, lui mi ha scelto ma anch’io ho scelto lui [...] Quando nel ’51 morì Gide, l’omosessuale cattolicone e perbenista che ben conosciamo, Sartre, che adorava fare gli scherzi alla gente in vista, ci convocò tutti perché bisognava mandare un telegramma a quell’altro omo velato e gran cattolico dell’alta borghesia che era François Mauriac, tutti insieme confluimmo alle Poste e Sartre infine dettò: ”L’inferno non esiste stop datti pure alla dissipazione stop André Gide”. Ma una cosa molto particolare che avevamo in comune è che io ero già un uomo allora, ero un uomo come lui. Io ho sempre vissuto le idee e la sessualità come un uomo con una sola differenza. Che io sono ammalata di femminilità grave e me ne compiaccio e gli uomini no» (Dall’intervista di Aldo Busi).