2 marzo 2001
Zammarano Carmelo di anni 13. Da quando il padre e il nonno erano stati uccisi in un agguato di mafia, viveva con la madre in un piccolo appartamento della periferia di Catania
Zammarano Carmelo di anni 13. Da quando il padre e il nonno erano stati uccisi in un agguato di mafia, viveva con la madre in un piccolo appartamento della periferia di Catania. Negli ultimi mesi gli era venuta la mania di prendere in giro un ragazzino di 9 anni, suo vicino di casa, figlio di un salumiere, da lui giudicato troppo grasso. Ogni volta che lo incontrava gli urlava appresso: «Si ponchiu, sei ciccione, non ti vergogni?». Mercoledì mattina la madre del bambino, stufa di veder piangere il figlio per le continue offese, disse allo Zammarano di starsi zitto e forse gli diede anche uno schiaffo, lui raccontò tutto alla madre, quella chiamò a raccolta il resto della famiglia, tutti insieme si presentarono davanti al negozio del salumiere e presero a pestarlo a sangue, d’un tratto il figlio diciassettenne che lo aiutava in bottega tirò fuori una pistola e sparò un colpo al petto di Carmelo. Mattinata di mercoledì 16 giugno, in Stradale Cravone, via principale del quartiere San Giorgio, periferia ovest di Catania.