2 marzo 2001
A. B., di anni 19. Bello, solare, spontaneo, abitava a Collevecchio Sabino, Rieti. Quest’anno aveva interrotto gli studi del quarto anno dell’istituto tecnico-commerciale ”Duca degli Abruzzi” di Roma e si era trovato un lavoro da muratore, ma dopo qualche mese, per far contenti i genitori, era tornato in classe
A. B., di anni 19. Bello, solare, spontaneo, abitava a Collevecchio Sabino, Rieti. Quest’anno aveva interrotto gli studi del quarto anno dell’istituto tecnico-commerciale ”Duca degli Abruzzi” di Roma e si era trovato un lavoro da muratore, ma dopo qualche mese, per far contenti i genitori, era tornato in classe. Lunedì 21 giugno scoprì di essere stato bocciato per la seconda volta e non trovò il coraggio di dirlo ai suoi, la sera uscì con la fidanzata e rientrò in casa verso mezzanotte. La mamma, che lo aspettava in piedi, sentendo il rumore della macchina andò finalmente a dormire, lui però scrisse due biglietti, uno alla fidanzata, per dirle il suo amore, uno ai genitori, per chiedere perdono, e si impiccò al soffitto del garage con una corda di nylon.