Mauro Covacich, Panorama, 08/07/1999, 8 luglio 1999
Mettiamo, per pura ipotesi, che l’Aldilà sia un’opera di finzione. Mettiamo che di vita ci sia solo questa
Mettiamo, per pura ipotesi, che l’Aldilà sia un’opera di finzione. Mettiamo che di vita ci sia solo questa. Mettiamo che in questa vita, nella nostra unica vita, abbiamo faticato un bel po’ a trovare un altro, un’altra, che abbia la stessa stupida voglia che abbiamo noi di dare senso alle cose. Una voglia stupida e accanita, perché le cose accadono e basta, e se hanno un senso non vengono certo a raccontarcelo. Mettiamo che per un colpo di fortuna troviamo quello o quella con cui stringere un simile patto e cominciamo a fabbricare insieme, pezzetto dopo pezzetto, il senso della vita. un lavoro duro, meticoloso, che richiede una complicità quasi criminale, quella che solo due che si amano possono permettersi. Che cosa succede se a un certo punto - un punto ormai molto avanzato della costruzione, un punto direi irreversibile, dove tutto è già miracolosamente in piedi e adesso, se non crolla, potrebbe cominciare a funzionare, potrebbe essere un’assurdità in cui provare ad abitare - che cosa succede, dicevo, se a questo punto uno dei due scopre di avere un cancro ai polmoni?